Et quella sera a hore una di note partì il signor Lodovico con il suo, et andò a Morbegno mia 4 lontan de lì fra terra, dove stete quella note, è loco sicuro, licet non sia murato et apresso el Lambro fiumara che corre assai et aqua grossa non vi si pol passar a guazo: et se quelli di lago tre hore avanti fosseno venuti che si partisse di Belazo lo prendevano; et el venere avanti zorno si partì da Morbegno, et andò a Tyram terra grossa et forte dil ducato di Milan, et li vene bon numero di todeschi contra, et zonse il sabato a Tyram al levar dil sol, ch'è mia 86 da Morbegno, siché caminò tutto el venere per non haver loco altro sicuro di questo, poi la domenega andò a disnar a Bormio mia 4 da Tyram, dove era firmato et facea adunanza di todeschi, lassò fornito Tyram di artilarie et 300 todeschi.
Item, referisse, in questo interim, a dì 8, vene uno trombeta francese, et tolse il possesso per nome di roy di Belazo, et di un altro castello nominato Menaso, et andò poi a dì 10 a Bellan, il borgo è assai bon, ma non à rocha, e Varena et Lecho e levono l'insegne regie; poi il mercore a vale Sasena dove non è forteza, ma ben passi streti, la Valtelina ancor tutta via si teniva per il signor Lodovico fino a dì 12 de l'istante; conclude la prima terra di ditta valle è Morbegno ch'è lontan da Tyran mia 86, et questo è quanto à referito.
Da Milan, di Zuam Dolze secretario, di 13. Come in execution di nostre lettere, fo da monsignor di Lignì fino a Como, lo vete volentiera, et parlono insieme dil voler di la Signoria nostra, el qual mandava Antonio Pelegrin fradelo di Zuam Bernardo in reame et a Roma per sue facende, et condur il fiol dil principe di Salerno.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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