Dil ditto orator, di 11. Come doman dovea partir il legato per Hungaria, vien a la Signoria nostra, manderà l'instrution sua et fo cazati li papalisti di pregadi et continuato la lettera scriveva in la materia di Ferrara, et dice Mantoa potrà esser di la [1313] Signoria nostra, et con altre parole di materia molto longe.
Da Napoli, di l'orator nostro, di 3. Come eri a hore 22 partì la serenissima rezina vechia in careta con la fiola et la raina presente et la fiola per andar in Spagna, va con lei el cardinal di Aragona et do oratori ispani. Esso orator andò a tuor licentia da soa majestà, li usò bone parole, et il re con le altre done raine cenono in nave e a mezanote fè vela. Item, il re volea mandar uno cortesan in Spagna, ma manda misier Antonio di Jenaro fo orator questo zener in Castiglia et a la Signoria nostra, va per haver aiuto a le cosse sue da quelle alteze regie di Spagna, et la raina va per maridar la fia fo moglie di Ferandino nel re di Portogalo e la puta di questo re di Spagna nel ducha di Calavria. Item, esser venuta una caravela, è zorni 11 partì di Malicha, dice a bocha che le regie alteze fa gran guerra in Africa, sono in Granata ch'è gran camin di qua.
Dil ditto orator di 4, do lettere. Come ozi il re li mandò a comunichar nove di Otranto di sier Domenego Malipiero provedador abute per via di Leze: come l'armata dil Turcho era per intrar in golfo di Lepanto, e fo da soa majestà, era l'orator di Milan e lo agente di Ascanio. Per l'altra dice come fo da soa majestà, qual li parlò di le cosse de Milan, disse era spazato, vedeva la soa ruina, il roy harà fiorentini e tutta la Toscana con lui, poi il papa è suo, ha il terzo de Italia esso re Federico ch'è il reame, qual non pol custodir contra il re di Franza, dicendo poi non potrò più piglierò partito; et zercha questo fè longo discorso e disse si vederia cader il cielo mi voria aiutar siché piglierò partito: conclude è in fuga, et che mandò soi oratori al roy, et il papa fo causa non li aldisse; poi disse non creti mai la Signoria illustrissima rompesse al ducha di Milan.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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