Dil ditto, di 20. Come eri, per uno merchadante vien da Bolzan, à inteso lì esser li tre cardinali, et che don Fernando capo di stratioti, volendo la Signoria nostra, veria da quella, et etiam desviaria il resto di balestrieri dil signor Lodovico, aliter anderà dal re di Franza, perhò quelli dil paese non vol vederli. Item, eri vene comandamento a Nomi dovesse mandar li 26 homeni li tocha, a le parte superior.
     
      Di Riva, di sier Hironimo Baffo provedador, di 19. Come scrisse per avanti, il signor Lodovico zonse a uno castello dil conte di Mazo, si tenia esser securo lì, poi vene a Meran con cavalli 400 et a Bormio li vene contra doi milia alemani ai qual li dete una paga de ducati tre per uno. Et che domenega fo a dì 15 parlò a tutti quasi fora de sì, et concluse li bastava l'animo presto recuperar il suo stati, et chi volea andar andasse et chi volea restar restasse, et li fo risposto per stratioti non lo abandoneriano [1338] mai, quali saltò da ducati 4 havia per uno a ducati 6 et tochò una paga. Item, scrive de li tre nominati, videlicet: il conte Lodovico dal Bergomin, el conte Lodovico Malaspina fiol dil marchexe Gabriel et Thomaso Brasca passò de lì, son andati a Brexa et Lucio Malvezo con uno di Cuchi modenese, fono retenti a Roverè. Item, esso provedador fo a Torbolè, trovò 4 mulatieri fiorentini, vene con il cardinal Sanseverin di Roma, et cargono al ducha quando fuzì di Milan, dicono esser stati in castello in uno luogo chiamato di Apostoli dove feno gropi di monede di testoni in sachi pizoli, longi, a uno per forzier, et drapi di sopra di pezi 36 l'uno, et nota il peso è lire 25 l'uno, et fo forzieri numero 50 quali fono cargati parte su mulli, parte su caretoni tirati da 4 cavalli l'uno.