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      Et ditto sier Lorenzo fè un longo discorso, e come il cardinal pregava la Signoria si risolvesse, si oferiva per le cosse di mar contra turchi far quello voria questa Signoria, dicendo il ducha si contenta d'un stato mediocre.
     
      Poi sier Francesco Trum savio a terra ferma in setimana referì quello disse eri sera il cardinal in collegio al principe: come el voleva questi stati Imola, Forlì e Pexaro over Siena, Piombin e cazar Bentivoy da Bologna, voleva aiuto da la Signoria nostra di zente et artilarie, et parlò longamente da pochi aldito.
     
      Fu messo, per li savii dil consejo e di terra ferma, responder al ditto cardinal Borgia legato: prima quanto a le cosse turchesche che son grande e non si potea resister per nui soli pregava il pontefice adunasse li cristiani etc.; demum che semo ben contenti a hora far uno di do partiti proposti, ma questo è ben tractar con la regia maestà al qual mandemo li oratori nostri zà partiti, et sarà soa reverendissima signoria presente e vederà il nostro bon voler.
     
      Et sier Lorenzo Zustignam iterum andò in renga dicendo eri in collegio non havia inteso cussì, ma il cardinal disse voleva tutti do li partiti, e fo molto longo e con pocha audientia da tutti. Li rispose sier Domenego Trivixan el cavalier savio dil consejo, dannò lui sier Lorenzo haver mal aldito, e non tutti [1346] li padri di collegio laudò la parte, et balotata have 4 non sincere, 11 di no e tutto il collegio de sì.
     
      Vene lettere di campo di 20 et 21 di sier Nicolò Foscarini (et non il Trivixan) provedador.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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