Data a Roma, apresso a San Pietro, ne l'anno de l'Incarnation del Signor 1499, die 18 setembrio, ne l'anno octavo del nostro pontifichato.
     
     
      [1499 09 25]A dì 25 septembrio. In collegio, non fu el principe, leto lettere.
     
      Vene li ambasadori di Casalmazor, laudò sier Jacomo Antonio Trivixan loro provedador, pregando fusse confirmato, et cussì siano confirmati li lhoro capitoli concessi per li provedadori nostri. Fono charezati per li consejeri, et ditto si vederia et faria.
     
      Vene 4 oratori di Sonzin, molto ben in hordine, uno di qual fè una degna oration vulgar di la fede lhoro, dicendo esser preparati a far il juramento di la fedeltà; li fo usato bone parole prometendoli far bona compagnia.
     
      Vene sier Marchio Trivixan, va capitano zeneral, licet havesse auto el stendardo che più non si usa smontar di galia, et dimandò tre cosse: primo Zorzi Negro per secretario qual recusava, et li fo compiaciuto et ordinato omnino vadi; secondo li sia dato danari più si pol; et terzo sia expedito et cargà quello bisogna su la galia; li fo ditto se li daria ducati 20 milia, et fo ordinà expedirlo.
     
      Vene l'orator di Franza, et mostrò una lettera li scrivea monsignor di Beumonte da Cremona. Come alcune zente francese voria soldo di la Signoria, et andar contra turchi, et dariano sigurtà di ducati 20 milia, siché oferiva questo a la Signoria nostra. Fo ringratiato; et poi fato gran consulto tra li padri, chi voleva et chi non voleva: pur d'acordo fu fato lezer l'ultima risposta fata eri al legato cardinal Borgia, di la qual non si contentò; et l'orator disse tutte do risposte stava benissimo, et presunse si dovesse mandarle a l'orator nostro apresso il roy.