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      E a l'incontro li savii dil consejo e terra ferma, et io Marin Sanudo e sier Faustin Barbo savii ai ordeni metessemo star su quello è stà preso. Have 7 non sincere, 3 di no, 60 di consejeri et 86 la nostra e fu preso venisseno a le prexon.
     
      Item, fo posto per tutti i savii mandar in loco dil nodaro di la avogaria in armada a far il processo, Bernardin di Ambrosij nodaro a la canzelaria et secretario, have tutto il consejo.
     
      Et fo comandà di tal deliberation secretissima credenza, era hore 4 di notte. Et vene lettere da Gradischa di sier Andrea Zanchani provedador come turchi era propinqui, et non fono lete per l'hora tarda, et era in consonantia di quello si have ozi.
     
     
      [1499 09 27]A dì 27 septembrio. In collegio, vene uno zentilhomo cremonese dicendo era fidelissimo di la Signoria nostra et il principe li usò dolze parole.
      Vene uno frà Angelico di l'hordine di Carmeni sta a Binasco loco de' sguizari, si offerisse a la Signoria, volendo sguizari va in quelle parte.
     
      [1365] Da Gradischa, di sier Andrea Zanchani provedador zeneral, di 25. Come non ha danari da spender a li bisogni ocore, e turchi è propinqui per avisi ha, tamen venendo faranno nostri l'honor di la Signoria. Item, una lettera dil podestà di Monfalcon li dimanda uno bombardier. Etiam manda un'altra lettera di Damian di Tarsia castelan a Castelnuovo di 24, li scrive come è venuto uno domino Zuam Casso da Liesna, olim rector di artisti a Padoa, e portò una lettera di man dil conte Bernardin di Frangipani a lui drizata scritta a dì 22 a Modrusa a hore 5 di notte: come ha visto tutto el campo di turchi e ha parlato con lhoro, vanno a trovar il campo di la Signoria nostra in Friul, e il Signor turcho li ha mandà zente da fresco, e hanno abuto essi turchi uno spion nel nostro campo qual è stato zorni 15. Item, sono da 10 milia turchi in suso vanno a la citadella, hanno gran cani con lhoro e tal ne ha do e tre siché ne hanno in gran numero, hanno assà lanze e zente fresca, e il bassà è Scander fo alias in Friul e rompè il conte Carlo, e dicono hanno la paxe con il re di Hungaria perché non hanno fato alcun danno sul suo, imo hanno apichà do turchi per haver morto uno homo e una femena su quel di ditto re.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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