Del grado in che s'atrova el nostro baylo.
El magnifico bailo nostro mi comesse, che io havesse a referir a vostra celsitudine, chomo in queli zorni, circha al partir mio, havendo avuto letere del consignar de Alessio a' turchi, andò a chasa de li bassà per fargello asaper; et trovò che quelli per il medemo vlaco havea avuta la nova, et tuti turbati, intosichati et indiavolati, gli disseno che i non si poteano pensar altro, che tal consignation fosse stata facta in vituperio et dispretio del suo signor, perché una cossa tanto desiderata da lui, et in bona pace, gli fosse stà data tanto exausta et consumata, che niuna cossa di quella era rimasta, cha la sola chiesia de' christiani; la qualle non ad altro fine potevano pensar esser stà lassata, cha per dispretio et ignominia di esso signor, perchè quando pur havesseno vogliuto darli la terra tuta brusata, haveriano etiam combusta la ditta chiesia. A le qual parole el dicto magnifico baylo gli rispose, questo non esser stato di mente di vostra celsitudine, ma sì ben opera di quei villani, che haveano le loro case di paglia, et haveanole volute brusar; et che quella si reputava haver bona pace con el suo signor, nè haveria consentito a questa cossa per nissun modo. Et quelli risposeno, non saper in che modo trovar mezo alchuno di poter refferir questa cossa al signor, che la non gli fusse molestissima. Et dopoi, alquanto abassate le lor colore, disseno che vederiano dar ad intender questa cossa al signor per qualche buon muodo et forma.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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Alessio
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