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      Di Milam, di Nicolò Stella, secretario. Come quel Simon Rigon, qual rebellò al re di Franza, et si tene nel suo castelo, era stà da li soi preso, et dato in le man di francesi. Qual è stà conduto a Milam, su uno cavallo, prexon; et menato in castello, è stà examinato subito da monsignor el gran maistro, et dal presidente de Savoja; el qual par da dolor sia fuora de sì. Le cosse di Zenoa passano a l'usato; è stà a Milan publicà uno bando, che niun non ardischa, soto gran pene, portar oro ni arzento a Zenoa; et è stà trovato uno cavalaro con ducati 4000, qualli erano di zenoesi e li portavano a Zenoa, li son stati tolti, et batuto il cavalaro etc.
     
      Di sier Vicenzo Querini, dotor, va orator al re di romani, date a Bolzam. Dil suo zonzer lì; et anderà a trovar la cesarea majestà.
      Fu posto, per sier Jacomo Moro, sier Nicolò da Mosto et sier Andrea da Molin, savij ai ordeni, al viazo di Barbaria, atento essendo stà poste tre galie, et non hanno trovà patron, hora siano do galie, con don ducati 3000 per galia, videlicet di X oficij et X savij, zoè acressimenti; et sier Piero Antonio Morexini et sier Anzolo da Pexaro, savij ai ordeni, messeno star sul preso di tre galie. Et il Molin volse parlar, ma erano andate le parte. Ave quella di tre, videlicet do galie ..., et di altri ...; et fu preso mandar solum do galie.
      Fu posto, d'acordo, per li savij ai ordeni, do galie al viazo di Aqua Morte, con don ducati 3500 per galia, ut in parte, di X oficij, e parte di acressimenti; et fu preso l'incanto.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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