Et manda letere di Franza, e altre occorentie; 0 da conto.
Di Franza, di l'orator nostro, da Colubrì, di X. Come il re solicita la sua venuta a Lion, et farà la via di Roana, per il morbo e la via recta. La rezina verà con sua majestà a Lion e lì rimarà; et il re vegnirà di longo a Milan, si dice per l'impresa di Zenoa. L'orator indisposto.
Di Ravena, di rectori. Come sier Domenego Malipiero, provedador di Romagna, partito di Rimano, venuto lì juxta i mandati, era andato a Faenza. Item, che a Bologna erano stà confinati a Roma 7 citadini, qualli tenivano da li 40; et 5 voleano andar lì, 2 erano renitenti; et che la peste cessava.
Di Civita Castelana, di sier Zuan Badoer, dotor et cavalier, orator nostro. Dil zonzer lì a dì 20; et fo a trovar la santità dil nostro signor, poi, qual diceva l'oficio. Lo vide volentieri, per l'amititia fata quando el ritornò di Spagna ad Avignon, et fata la sua oratione. Poi il papa li mandò a presentar certi pessi di mar, cossa molto stimata lì. Soa beatitudine era con 9 cardinali, li altri erano andati a Roma; et voleva esser per la domenega di le palme, a dì 28, in Roma, videlicet daria le palme al popolo (et poi), zoè a Santa Maria dil popolo, ch'è fuor di Roma, la matina; e poi disnar intreria in Roma, perchè si ha, romani aver fato gran preparamenti per tal intrata.
Di Napoli, di oratori nostri. Come erano stati mia 12, a trovar la catholicha alteza, qual era a piacer a la caza, et exposto quanto li era imposto etc., ut [39] in litteris. Item, che 'l signor Bortolo d'Alviano era partito per tuor il possesso di stadi, et veria poi a la Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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