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      Ma non resterò di scriver quel udi' di tre cosse è al presente in Venecia: gram fontego e poche balle; assa' banchi, pochi danari; asse' nave, pochi partidi; et il brojo in culmine, adeo el vien a consejo 1800 ogni consejo, ch'è grandissima cossa e inaudita. Questo à fato la parte messe sier Antonio Trun, di non cazar al primo capello; 2.° li pochi inviamenti fa la terra per le cosse di Coloqut. Et è da saper, che al presente è messo il coverto al fontego nuovo, e in su la porta scrito di marmoro sculpido: Ducatus Leonardi Lauredano, inclyti ducis, anno sexto. Item, si lieva uno altro bancho di scrita questo mazo, videlicet sier Antonio Capello e fradelli, quondam sier Lunardo, et sier Luca Vendramin, quondam sier Alvise, quondam serenissimo; qual banco è stà principiato a far in questo mexe in mezo di Rialto, soto il portego, dove mai non fu bancho; ergo sarà Pixani, Prioli, Capelli e Vendramini, nobeli, et Aggustini, popular. Nave etiam n'è assa', e si va facendo, per il don li dà la Signoria.
     
      [1507 04 06]A dì 6, marti. Fo pregadi. Et fo posto, per li consieri, elezer do savij di terra ferma, in luogo di sier Zorzi Pixani et sier Marco Dandolo, doctori et cavalieri, sono oratori a Roma, fino che i vengono; e fu presa. E fato scurtinio, rimaseno do nuovi: sier Alvise di Prioli, fo provedador a le biave, quondam sier Piero, procurator, sier Francesco Orio, fo avogador di comun, quondam sier Piero; soto, sier Francesco Foscari, fo savio a terra ferma, quondam sier Filippo, procurator.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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