Dal Bosco, di sier Antonio Condolmer et sier Alvixe Mocenigo, el cavalier, oratori nostri al re di Franza, di 24; ma prima dirò il sumario di una letera, data in Alexandria di la Paja, a dì 23. Come in quel zorno il re partì di Alexandria. E scriveno che, a l'intrar in Alexandria di soa majestà, fo honorato assai, come è solito farssi in li primi introiti di lochi post acquisitionem, perchè soa majestà, poi l'aquisto di Milan, non era stato lì; et fu trato certi palij e festizato. Et il marchexe mantuano, che havea vadagnato il palio, donò a sua majestà uno bel corsier. Per il che soa majestà se trasse una zoia che l'haveva a la bareta, e ge la presentò, dicendo: Portate questa per amor del roy. Item, che al partir di soa majestà di Alexandria, si armò di tutte arme, excepto la celada in testa, o ver elmo. E prima fo la guardia, ch'è 400 arzieri, poi 100 zenthilomeni, poi il re con li signori nominati di sopra, Barbon, Ferara, Monfera' et Mantoa, poi 100 altri zenthilomeni francesi, pur di la soa guardia, e li ragazi con li almeti, et cussì vene al Bosco, mia ... di Alexandria. Et cussì, pocho da poi il partir dil roy, zonse lì il Condolmer, orator, qual insieme col Mocenigo doveano andar al Bosco a trovar soa majestà. Et in questo mezo vene nova, le zente francese, andate al borgo di Ferari, expugnono uno bastion al Jovo, qual obtene con occision di custodi, e fato preda di certe artilarie vi erano etc. Or il Condolmer la matina, a dì 24, col collega andoe al Bosco a trovar la christianissima majestà; et ne l'aspectar che 'l si vestiva, el marchexe di Mantoa disse in rechia certe parole ai nostri oratori, dicendo era servitor di la Signoria etc.