Et disse gran mal dil suo armiraio ..., qual lo aria fato apichar per la disobedientia, si non era il Sanudo, ch'è compasionevele. Item, laudò il viazo, licet il suo longo e pericoloso per fortune sia stato. Or, laudato de more dal principe, et provado li patroni, et l'armirajo fo commesso a l'avogaria.
Fu posto per li savij, d'acordo, da poi leto una letera dil re di Ragon è a Napoli, che prega la Signoria fazi restituir a uno cicilian una nave, prese sier Domenego Dolfim, capitanio di le galie, la qual fo venduda per li cataveri, et fo suspesa la vendeda, la comprò li Coresi, et è sorta in canal di San Marco; or li savij meteano fosse restituida etc. Et contradise sier Alvise Soranzo, è di pregadi, dicendo havia fato danni a' nostri, e non si dovea restituirla. Li rispose sier Piero Lando, savio a terra ferma; et questa fu la prima volta poi è in colegio. Or fo terminato indusiar.
Fu posto, per sier Carlo Contarini, savio ai ordeni, atento le galie di Fiandra non erano andate al tempo, che le dite sieno reincantade, et posta una quarta galia etc., ut in parte Sier Hironimo Zulian [60] andò in renga, et ringratiò il consejo; poi disse non havia manchà per li patroni, ma non hanno auto da l'arsenal quello li bisogna. Et volendo il Contarini responderli, fo disciolto il consejo.
Noto, a dì 28 april fo electo uno sopra le diferentie di la fossa bandizada, in luogo di sier Marco Minio; e rimase sier Vicenzo Cabriel, quondam sier Bertuzi, el cavalier. Etiam per avanti, per colegio, fo electi do sora il cotimo di Londra: sier Piero Contarini da Londra, quondam sier Agustin, et sier Francesco Pasqualigo, quondam sier Filippo, fo sora il cotimo di Londra.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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