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      Da Milam, dil secretario, di primo. Come era stà retenuto e posto in castello, di ordine dil re, domino Zuan Bentivolo: se judicha il re non lo voglia [69] favorir a requisition dil papa, imo vuol che 'l stia fuora di Bologna; la qual cossa sarà causa de disturbar tutti questi aparati. Item, dà aviso di lo acordo seguito tra zenoesi et il re, a dì 28 april, seguito per la divisione era tra el popolo grasso e il popolo basso in Zenoa; et maxime havendo il campo regio con gran vigoria preso el bastion al Jovo, et aproximati a San Piero in Arena, mia 2 lontan di Zenoa, et zenoesi abandonorono el bastion fato ivi et fuzirono. Zenoesi, visto cussì, feceno consiglio et elexeno oratori a la christianissima majestà, la nome di qual ho scriti di sopra, per tratar acordo di dar la terra, salvo l'aver e le persone; et per altra via mandorono gran numero di fanti versso il castelazo, per la montagna, contra francesi. Si dice, numero 9000 franzesi se li feno avanti; et parte pugnando, et parte con le artelarie, fono morti zercha 800 zenoesi. Or in questo tempo, hessendo ritornati li oratori in Zenoa, et referito che il re non li vol altramente cha a descritione, et visto la rota di li fanti, ut supra, iterum diti oratori fono remandati fuora, et veneno a lo acordo; recomandandossi a soa majestà, et che erano contenti darli la terra a soa descritione. Unde il re li aceptò, et mandò subito in la terra monsignor di Chiamon, capitanio di lo exercito, et il marchexe di Mantoa, i qualli segurono le porte et strade con fantarie, etiam muniteno il casteleto e il castelazo.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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