Vene qui certi francesi a veder la terra et la Sensa, maxime l'arzentier dil re e altri. Veteno le zoje, le arme dil conseio di X, l'arsenal etc.
[1507 05 22]A dì 22. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere, videlicet:
Di Roverè, di sier Zuan Francesco Pixani, podestà. Dil partir di quelli 1500 fanti tandem di quel teritorio, e andati via. Erano soto domino Lunardo Rauber, capitanio regio, et disertavano quel teritorio.
Di Costanza, di sier Vicenzo Querini, dotor, orator nostro. Zercha la dieta si fa e li signori vi sono; et alia multa secretiora. Et potissimum questa dieta si fa per la venuta dil re di romani in Italia.
Di Ragusi, di uno, scrive nove fresche da Constantinopoli. Il signor turco fa armar alcune velle per ussir, si dice ove. Item, li gianizari ha mandato ai lochi di marina, è stà per la pocha obedientia ha di lhoro, et perhò li meteno seperati.
[1507 05 23]A dì 23, fo Pasqua di mazo 0 fu.
[1507 05 24]A dì 24. Fo gran consejo. Et fono chiamati doctori et altri patricij, numero 40, tra i qual fu mi, Marin Sanudo, e mandati zoso da consejo. Una parte andono a San Spirito contra monsignor di Buzì, fradello dil cardinal Roan, vien per aqua, per la via di Chioza, a veder questa terra, et li fo preparato la stanzia a San Zorzi Mazor; et parte, tra i qual fui Jo, andono a San Zorzi di Allega contra il marchexe di Rutulim, parente dil roy, zovene e zentil baron, et il fradello di monsignor di la Peliza e altri francesi, vien per la via di Padoa; partino da Pavia dove era il roy.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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