Di Crema, di sier Andrea Magno, podestà et capitanio. Fo leto una letera, molto copiosa, di questo ingresso regio; la copia di la qual sarà di soto.
Da Costanza, di sier Vicenzo Querini, dotor, orator nostro, de 24. Come ivi la cesarea majestà continuava la dieta, e atendea a la unione di sguizari, animata al passar in Italia per andar a Roma a incoronarsi; tamen poria esser, che la celere partita di francesi farà mutar proposito.
Da Bassam, di sier Hironimo Nanni, podestà et capitanio. Come a quelli confini dil Covollo erano parssi certi fanti alemani per voler passar, qualli non erano stà lassati passar fino non habi ordine di la Signoria nostra. Fo laudato et risposto per colegio.
Et in mezo dil lezer di ditte letere, hessendo reduto il pregadi in gran consejo, accidit che 'l cazete certa gorna di piombo dil palazo, dove se riconzava; et per il cargo al canton sora l'oficio di le biave, fo ruinata una toresela, dove si meteva li homeni da conto, retenuti per il consejo di X et avogaria, tamen con licentia dil consejo di X. Or, cussì [85] consegliata la Signoria col colegio da li proti e maistro Zorzi Spavento, fo ruinata in questi zorni, e mutato alcuni modioni a collone da quella banda etc. Et nel cazer, ditta gorna fè gran remor, dete su taole, fè polvere assai, adeo quelli erano im pregadi credeteno cazesseno zoso il palazo et quel muro ruinasse, et tutti si messeno a corer, chi in qua chi in là, e fino el serenissimo principe si levò di la chariega, et chi meglio fuzivano, chi a la porta di la scalla di legno, et chi in cao di la salla.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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