Fu presa.
Fu posto per li consieri, una gratia, qual rispose sier Francesco Sanudo, hessendo capitanio di Padoa, che le munege di le Madalene di Padoa, per la povertà lhoro, siano absolte di pagar decime de caetero. Et cussì fo preso.
Fu posto, per li savij, dar il possesso di uno beneficio di la Bevilaqua a uno pre' Bortolo, qual à bolle dil papa etc., et era in lite con uno fiol natural fo di sier Piero Francesco Barbarigo. Contradise sier Piero Duodo; li rispose, per li savij, sier Thomà Donado, savio ai ordeni. Balotà 2 volte, fu presa. Ave 20 di no in zercha.
[1507 07 17]A dì 17. Fo consejo di X con zonta.
[1507 07 18]A dì 18. Fo gran consejo. E fo posto, per li consieri, una parte, presa a dì X zugno im pregadi, che vol quelli sora la sanità e sora la camera d'imprestidi, perchè non hanno salario, non habino contumatia e possino esser electi. Balotà do volte, ave balote 400 e più di no. E non fu presa.
Item, fo posto una parte, presa a dì 17 mazo im pregadi, zercha le intromission di avogadori, di le letere e mandati di la Signoria etc., bisogna andar a la Signoria con li avochati fiscal etc. Fo malla parte: 11 non sinceri, 365 di no, 706 di sì. E fo presa. Pocho manchò Jo non la contradisi.
Fo chiamadi zercha 40 zentilomeni, cavalieri e dotori, tra i qual Jo, Marin Sanudo, per andar contra uno orator di Franza, videlicet Laschari, e uno orator dil re di Ragon, i qualli dieno zonzer qui di dì in dì.
[1507 07 19]A dì 19 luio. Fo consejo di X. Et fo expedito sier Hironimo Mocenigo, quondam sier Lorenzo, e [119] Francesco Fresco Baldi, videlicet che 'l dito Francesco Fresco Baldi, absente, incolpado di monede falsse, sia bandizà im perpetuo di tutte terre e luogi di la Signoria nostra, e si 'l sarà trovado, chi 'l prenderà habi lire 2000 di so beni, si non di la camera dil conseio di X, et, duto in mezo le do colone, li sia tajà la testa e brusado etc.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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