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      El qual, volendossi doler a li auditori vechij, convene asegurar; et dete una possession di sier Marco Antonio Contarini, quondam sier Michiel, laudator sier Michiel di Prioli, suo fradello; et licet ditta possession non fusse sua, rimaseno d'acordo di satisfar, et li dete ducati 100 per parte. Ma esso sier Carlo, messo suso da chi el tacer è bello, andando una matina el doxe per palazo, trovò ditto sier Lunardo, ch'era consier, col doxe, dicendo lo cavasse di piezaria. E [122] lui, sier Lunardo, disse voleva il suo resto; e il Prioli diceva non li daria 0. El doxe si voltò, e volendo esso Prioli dolersi, ordinò el venisse in colegio. E cussì ozi andoe, dolendossi che sier Lunardo Grimani, contra la forma di le leze, havia venduto a' soldati hessendo di colegio etc., e narrò la cossa; unde ditto sier Lunardo con gran collora parloe, narando la verità e la cossa, e che lui non cognobe mai soldati etc. Or, mandati fuora, fo commessa a li avogadori di comun, vedesseno tal cossa. È avogadori sier Francesco Morexini, dotor et cavalier, sier Alvise Mozenigo, el cavalier, et sier Andrea Trivixan, el cavalier. I qualli formono processo, et tolseno el dito dil Grimani e le sue valentisie; et dicitur lo voleno menar im pregadi. Tamen la terra à 'uto a mal di tal accusatione, perchè una volta el Prioli ha promesso, et fo molto biasemato. Et si tiem sarà asolto el Grimani, menandolo im pregadi, perchè è utele citadim a la terra, licet sia garbo et habi non pochi inimici.
     
      Da poi disnar fo consejo di X.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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