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      E cussì a dì 5 fo sententiato per li zudexi di petizion, la perdesse il terzo etc.
     
      [1507 08 07]A dì 7. Si reduse la 4.tia criminal per provar uno zenthilomo di Candia, nominato sier Marco Gradenigo, quondam sier ...; et fo il serenissimo e consieri. Questo fo nievo di sier Piero Gradenigo, chiamato Perenzin; et il padre e l'avo non fo provado. Ave 40 balote di sì, e fo provà; et questo fo da poi disnar.
     
      Li do oratori di Franza, monsignor de la Peliza et domino Michiel Rizo, auto la risposta di la [126] Signoria, di la bona mente versso la christianissima majestà, si partino di qui et andono a Milan.
     
      Li do oratori dil re di romani veramente sono ancora qui.
     
      In questi zorni achadete, che sier Santo Zane, quondam sier Alvise, qual era oficial al dazio dil vin, a la cassa, par dicesse li era stà robà di la cassa ducati 500, perhò che fo trovà certa cassa di l'oficio aperta, et era una vezilia di festa, et non portò i danari a li camerlengi, come vuol le leze. Inteso questo, la Signoria fe' retenir il ditto sier Santo in camera nova di signor' di note; e volsse li avogadori asegurasse l'oficio, e poi toria le sue justification etc. E cussì suo fradelo, arziepiscopo di Spalato, par asegurasse etc.
     
      In questo zorno, la sera, partì il ducha di Ferara; ritorna per Po a Ferara, con optima risposta di la Signoria, qual l'ama come fiol. Et, di la so venuta, im pregadi 0 fo parlato.
     
      [1507 08 08]A dì 8. Fo gram consejo.
     
      [1507 08 09]A dì 9. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere, zoè:
     
      Di Roma, di l'orator.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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