Morse, se infiò la gola et fo sepulto la note.
     
      [1507 08 11]A dì 11. Sier Alvixe Zorzi, venuto capitanio [128] di Bergamo, fo a la Signoria, et referì justa il consueto. Da poi disnar fo conseio di X.
     
      [1507 08 12]A dì 12. Fo pregadi. Et questo, perchè li oratori dil re di romani instavano la risposta. Et fo leto queste letere:
     
      Di Elemagna. fonno letere. Il re si partiria di Costanza, e tien anderà a la dieta di sguizari; aspeta la resolution di la Signoria. Item, la serenissima raina è graveda; et alia, ut in litteris.
     
      Di Franza, da Lion, di l'orator, di ... Come il re li ha ditto, è certo omnino il re di romani verà in Italia: e la Signoria si risolva, quello la vuol far come bona amiga; et che lui haverà persone 25 milia, videlicet 8000 sguizari, poi picardi, normandi, scozesi etc. Item, à di qua da' monti lanze 1200, et ne manderà di le altre. Et alia, ut in litteris: sì che non resta di far ogni provisione.
     
      Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo, baylo di 8 luio. Come il turco mandava in Alexandria, con do schierazi, 8 milia miera di rami di Castamene a vender, che più non à fato tal cossa: a horra è diventà merchadante.
     
      Fo disputato certa materia; credo risponder al re di romani. Parlò sier Andrea Venier, consier, sier Antonio Trun, savio dil consejo, sier Piero Vituri. Terminà aspetar a quest'altra setimana; et fu comandà gran credenze.
     
      Fo posto, per sier Andrea Venier, el consier, che cussì chome è stà preso, cussì il colegio, im pena di ducati 500, debino exequir quest'altra setimana: zoè far li capi di le fantarie per colegio, et compir li condutieri, sì che si habbi cavali X milia etc.