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      Etiam che non si diga più: el roman el tal; imo si tegni secreto, fino sarà stridato romaso. Et cussì ozi fo principià tutti a sentar, che dimostrò grandissima obedientia.
     
      È da saper, in questi zorni vene qui uno orator dil re di Hongaria, con letere di credenza, nominato domino ..., el qual fo in colegio. È venuto per li danari si dà a ditto re, juxta li capitoli; alozò a ... [132] Item, ozi da sera, havendo domino Zuan Rauber, dotor, orator dil re di romani, che sollo era rimasto qui, perhò che il capitanio di Trieste andò a Trieste, et lui, vedendo la Signoria stava assa' a risolverssi zercha voler far confederation col suo re, e fe' butar l'oration el fece in colegio a stampa, la qual si vendeva per Venecia un soldo l'una, et ave letere dal re, si partì e andò dal signor da Pexaro, el qual sollo è restà in stado di la caxa Sforzescha. Et ditto re dà voxe, voler remeter li fiolli dil signor Lodovico, ch'è a presso di lui, nel dominio di Milan.
     
      [1507 08 17]A dì 17. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere, videlicet:
     
      Di Zara, di sier Piero Dolfim, conte, et sier Bernardo Bondimier, capitanio. Zercha quel schiavo dil signor turco, aver fato render alcuni animali e schiavi presi in l'ultima depredation. Item, come quelli di Corvatia haveano fato consejo, et visto non poter resister a le incursion e danni li fanno turchi, haveano electi do oratori, uno al re di Hongaria, a dirli come erano stà fideli di soa majestà, et che li dovesseno ajutar e proveder, aliter si dariano a' turchi, o ver a qualche potentia christiana che li difendeseno.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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