Et fu preso.
[1507 09 14] [sic]A dì 14. Fo gran consejo.
[1507 09 15]A dì 15. Fo consejo di X. Et fu preso dar a Piero di Vielmi, fradello di Zuan Batista, secretario dil colegio, qual havia l'oficio di auditori nuovi, fo dato a Zuan Piero Stella, che 'l dito habi in vita l'oficio di nodaro al zudega' di proprio, compito arà li 4 anni Daniel Zordan.
[1507 09 16]A dì 16. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere:
Da Corfù. Come turchi, erano lì vicini contra zimaroti, erano stati a le man, et morti di una parte e l'altra; tamen se erano levati, e si dice di comandamento dil signor turco, perchè Sophì li vien con potente exercito a dosso versso la Natalia.
[150] Di Napoli di Romania. Etiam zercha Sophì. Et che quelli timarati turchi si levavano, et andavano versso Constantinopoli; et che 'l signor voleva andar im persona contra. Questo scrive il provedador di l'armada.
Dil Zante, di sier Antonio da Mulla, provedador. Questo medemo di Sophì, ma variamente si dice; unum est, è qualcossa contra il turcho.
Di Catharo, di sier Ulivier Contarini, provedador et rector. Zercha Sophì; et che quelli timarati si lievano; et che 'l turcho fa hoste etc.
Di Roma. Si ave di la morte dil reverendissimo cardinal Santa Praxede, zenoese, uno di 6 episcopi. Havia intrada ducati 12 milia; il papa arà li soi danari, arzenti etc. E per altre letere scrisse, tra danari e arzenti e zoje, per ducati 120 milia si tien habbi. Item, come l'orator era andato dal papa per l'abatia de Crema, qual havia il cardinal Rechanati, morto novamente, per darla al reverendissimo cardinal Istrigonia, hongaro, juxta la expectativa; et il papa disse la voleva dar a uno nepote di esso cardinal, qual in vita la renoncioe etc.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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