Scriveno in conformità. Si sente il re vien in Italia a' danni di Milan, et dil zonzer artilarie a Bolzan, et hanno exploratori in quelle parte, et li comandamenti fati a le zente:
     
      Fu posto, atento si ha, il papa mandar tutte le zente soe in Romagna per le cosse di Bologna, et li savij messeno mandar ducati ... in Romagna a Faenza, acciò facesseno fanti al bisogno. Fu presa.
     
      Fu posto, per li savij dil consejo e savij a terra ferma, excepto sier Antonio Trun, procurator, atento che 'l signor Bortolo d'Alviano e altri scriveno saria bon ruinar la rocha de Gradischa, che la sia ruinata e serato lì a torno. Sier Zorzi Emo contradise, dicendo so padre la fece far; rispose sier Marin Zorzi, dotor, savio a terra ferma. Poi sier Antonio Trun parlò, qual volea mandar do zentilomeni a veder; poi parlò sier Pollo Barbo, procurator, qual non sente corer a furia. Demum sier Piero Capello, stato luogotenente in la Patria, tamen non dete alcuna cognition al consejo. Or, il Trun messe de indusiar. Andò le parte, et la indusia ave tutto il consejo. E fo indusiato.
     
      È da saper, chome in questo zorno fo trovà su le schale dil palazo una letera drizata al principe, senza sotoscrition, che pareva che uno patricio, motu conscientiae, avisava che in questi tempi tre done ruinava la terra, per le gransise fevano, ogni zorno manege grande contra la parte etc., ut in ea. Fo data al principe; et non fo leta publice, per la leze non vuol si leza letere senza sotoscrition. Le tre donne sono: Lucieta Soranzo, mojer di sier [159] Alvixe, Marina Emo, mojer di sier Zuane, et Andriana, mojer di sier Filippo Capello, sposa di questo anno, fia di sier Sabastian Marcello.