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      Dice etiam dito patron, per el tempo hè stato in Constantinopoli, esser stà mal visto zeneralmente da tuti, sì grandi come picoli, et aver havuto tanta mala compagnia quanto mai fusse fato a la nation.
     
      [1507 10 22]A dì 22 octubrio, Fo consejo di X con zonta. Et fu preso far el ponte di Rialto, di piera tutto, con le gavarate di alzar in mezo; el qual ponte è di legno et è vechio, menaza ruina. Et fu preso tuor ducati 100 al mexe di l'oficio di sal, di ..., per tal efecto: e che diti provedadori lo fazino far, come etiam hanno (fatto) far il fontego di todeschi, el qual è quasi compito.
     
      [1507 10 23]A dì 23. Da poi disnar non fo 0; colegio di savij.
     
      [1507 10 24]A dì 24. La matina vene in colegio l'abate di Borgognoni, qual ha 'uto letere di Roma, di la expedition in concistorio di le bolle dil vescoado di Cremona. Et vene con il padre et soi parenti, vestiti di scarlato, a la Signoria, alegrarsi e ringratiarla.
     
      [169] Item, in questa matina si levò una compagnia di zoveni, di anni 18 in zercha, richissimi, nominati Inmortalli, numero 13, computà uno è fuora. Hanno fato uno prior per uno anno; et dieno far subito una festa, prima il prior, poi i altri tutti, sotto pena etc.; et non poleno acetar niun, si prima non è compite tutte le feste. Veneno vestiti di veludo paonazo, di varo; à manege a comedo, calze una rossa l'altra meza paonaza e beretina. El signor, di alto basso cremesin; à manege averte, fodrà di armelini, e bareta di veludo negro a la franzosa in testa, con una zoja suso.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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