Di le cosse di Sophì; e che 600 janizari è andà da Sophì con uno subassì. Item, quelli turchi tutti andati di sopra: e a la bocha dil streto, a l'intrar, si paga mancho di quel si pagava, acciò vadino brigata a Constantinopoli. E altre nove, ut in litteris.
     
      [185] Da Corfù, di rectori. Dil zonzer di uno navilio turchesco, vien di Barbaria. Dice, a dì 5 octubrio le nostre galie di Barbaria erano im porto di Tunis etc.
     
      Di Verona, di sier Alvise. Malipiero et sier Francesco Bragadin, rectori. Dil zonzer zatre lì. con robe vien di Roverè. Dicono quella terra esser im paura e sotosopra, per todeschi imgrossati a Trento; et che il podestà volea mandar so mojer, con la soa roba, su dita zatra lì a Verona. Et alia, ut in litteris.
     
      Di Roverè, di sier Zuan Francesco Pixani, podestà. Dil zonzer 1000 fanti alemani a Trento et 200 cavalli; sì che si provedi.
     
      Di Riva. Queste nove medeme, ut supra.
     
      Di Udene, dil luogotenente. Come a Goricia è zonto fanti; et che quella Patria era in moto, dubitando.
     
      Di Brexa, di sier Zuan Paulo Gradenigo et sier Alvise Emo, rectori. Mandano avisi auti di le cosse di todeschi, di Valchamonicha, da quelli de Federicis.
     
      Fo posto per li savij, che 'l capitanio di le fantarie, qual è a Ixola di la Scala in veronese, con li soi provisionati e zente d'arme, vadi a Roverè con 500 provisionati, 300 a Roverè et 200 a Riva; et si mandi ducati 2000 per far 2000 fanti. Sier Antonio Trun, procurator, savio dil consejo, voleva la parte con questo, sier Alvise Malipiero, podestà di Verona, andasse fin a Roverè a sopraveder; ma si tolse zoso.