Et sier Lunardo Grimani, savio dil consejo, messe voler la parte con questo, sia electo de praesenti uno provedador a Roverè con ducati 80 al mexe per spexe, rispondi il zorno drio, e sia electo per scurtinio e si parti immediate, ut in parte; e parlò per la sua parte. Sier Piero Duodo, savio dil consejo, li rispose. Andò la parte: 26 dil Grimani, il resto di savij. E questa fu presa.
Fo etiam letere di Seravalle, di sier Vicenzo Querini, dotor, orator nostro. Avisa il zonzer suo lì; e la Signoria comanda quello l'habi a far.
[1507 11 19]A dì 19. Fo consejo di X, con zonta di colegio e altri.
[1507 11 20]A dì 20. Vene sier Philippo Badoer, soracomito di una galia sotil, a disarmar, stato 6 mexi fuora. Et si disarma di le altre galie sotil. Et fo mandà in Istria sier Piero Antonio Morexini, savio ai ordeni, et uno pagador a l'armamento, per disarmarle etc. Qual fo il Baxadona.
Da poi disnar fo pregadi, per dar licentia a l'orator nostro è a Seravalle, che vengi a Venecia; e [186] cussì tutti li savij d'acordo, excepto sier Lunardo Grimani, messeno che 'l venisse a Venecia. E ave tutto il consejo, videlicet il stava a Seravale con pocho honor dil stato.
Fu posto, per li savij, dar agumento a domino Piero da Mantoa, leze im philosophia a Padoa, qual havia fiorini 250, li sia azunto, sì che habbi ducati 300 neti a l'anno. Contradise sier Zorzi Pixani, dotor et cavalier, dicendo non se li doveva cresser; et li rispose sier Marin Zorzi, dotor, savio a terra ferma. Andò la parte: 50 di no, 126 di sì. Presa.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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