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      Feno molte provision; scrisseno molte letere a li rectori di Verona, e li mandono danari; expediteno alcuni contestabeli; scrito a Brexa, che 'l conte di Pitiano, capitanio zeneral nostro, vengi con le so zente subito in veronese. Et alia, ut patet.
     
     
      [1507 12 02]A dì 2. L'orator yspano fo a la Signoria, cosse 0 da conto. Et poi disnar fo consejo di X, con zonta. Et sier Zorzi Emo, ch'era dil consejo di X, vi fu e tolse licentia per partirssi questa notte; e cussì si partì. Menò Marco Rizo per secretario. Et fu posto parte nel dito consejo di X, di star tutto questo mexe avanti si fazi in suo loco dil consejo di X; et poi li fo fato la commission per colegio, vadi a Verona, poi Roverè, Riva etc., et provedi.
     
      [1507 12 03]A dì 3. Da poi disnar fo colegio di la Signoria e cai e savij, fino hore 4 di note. Et si ave letere di Verona, che quelli fanti alemani, numero, chome è dito, 1200 in zercha, con li qual è done 70, et 40 some di formazi e pan, è passati, zoè a dì ... La matina, per tempo, si levò di Gusolengo, et passò al porton di Villa Francha sul mantoan, et sono andati a Bozolo, castello dil signor Lodovico di Gonzaga, fo fiol dil signor Zuan Francesco, ch'è cuxin dil marchexe di Mantoa; et l'altro fratello, nominato Lodovico, è a soldo col conte di Pitiano nostro. Item, altri avisi si ave di Verona, come apar in le letere. Nota, è capitanio di dite zente uno conte Christoforo.
     
      In questo zorno intrò im Venecia la galia sotil, [225] vice soracomito sier Lunardo Foscarini, fo Dandola, venuta a disarmar.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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