Item, che Roan à uno gran sequito di cavali 500; et à, di Roan, intrada ducati X milia, qualli li spende tutti ĺ, et in poveri e altre cosse, adeo è amado molto; et che Roam è sul fiume.
Di Roma. Cosse secrete inter caetera. Poi che [236] il papa à leto in concistorio una letera li scrive il re di Portogallo, che le sue charavele sono andate tanto di longo fino a l'isola Tabrobano. Et hanno parlato a quel re, qual havia una corona in testa di zoje bellissime, qual, ben che fusse zorno, era dopieri impiati, accị si vedesse le zoje luser. El qual re si à fato amico dil re di Portogallo, e so tributario di certo numero di specie etc., ut in litteris; il capitolo noteṛ di soto. Et che 'l papa ha dito volersi pensar di dar qualche honorevele titolo a quel re di Portogallo, ś come il re di Franza à christianissimo, et di Spagna catholico etc.
Di sier Francesco Arimondo, capitanio di le galie dil trafego, date sora Zenoa. Come è partito di Alexandria e va im Barbaria; et hanno fato ben.
In questo zorno, a Padoa, con grandissima pioza, intṛ nel vescoado domino Piero Dandolo, era episcopo di Vicenza, col qual vene a compagnarlo quasi tutta Vicenza di citadini. Et di questa terra vi anḍ zercha 60 patricij invitati, so parenti, tra li qual sier Thomà Mocenigo, procurator, sier Lunardo Mocenigo, so barba, fo dil serenissimo, sier Bernardo Bembo, dotor, cavalier, sier Marco Dandolo, dotor, cavalier, sier Francesco Capello, cavalier, et altri poi. I qualli tutti a cavallo, con li rectori, li andono contra a la porta di Crosieri, fo aperta per questo.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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