Erano oratori: Franza, Spagna et Ferara. Et portò la spada sier Francesco di Garzoni, va podestà a Verona; fo suo compagno sier Zuam Capello. Et poi vene letere di Trani, manda letere di Corfù e di Constantinopoli.
     
      [1507 12 26]A dì 26. La matina el principe a messa a San Zorzi. Portò la spada sier Nicolò Corner, va podestà e capitanio a Treviso; fo suo compagno sier Nicolò da cha' da Pexaro, quondam sier Antonio. E poi fe' il pranso.
     
      Da poi disnar non fo 0; solum si ave dil zonzer in Istria assa' nave di zuchari, e la nave, patron Pollo Biancho, vien di Soria con letere di Soria et Cypri.
     
      [1507 12 27]A dì 27. La matina se intese assa' nove. Prima fo dito esser letere di Corfù, aver, per navilij, di la morte dil re di Spagna, qual era stà amazato da Consalvo Fernandes; tamen si ha letere freschissime di Spagna, che tal nova non pol esser vera.
     
      Item, per uno venuto, si ha le galie di Alexandria a dì 6 novembrio zonseno in Candia; et che, per dubito di le barze di Piero Navaro, steteno fino a dì 17. Pur, hessendo segure, volendo ussir per andar in Alexandria, per uno gripo da le Brule, spazato per nostri merchadanti di Alexandria e il consolo, ebeno letere non si partisseno, per esser garbuio in Alexandria etc.
     
      Item, per più vie di terra si ave avisi, do cosse. La prima, che sguizari in la dieta di Jurich erano risolti, non voler esser contra Franza e la Signoria nostra, et fevano una altra dieta a Lucera. Et che 'l re di romani havia auto molto a mal, che li soi fanti erano tornati, et quelli di l'imperio e terre franche; e fevano certa dieta a Bolzan, dove si aspectava il re im persona, et minazava omnino di venir.