Et vene incognito; et perhò fo in colegio. Et, dicitur, si partì la matina sequente per ritornar dal re suo, qual è a Bolzam. Fu cossa secretissima, nescio quid; sapendo, lo scriverò più avanti. Poi intisi, fo cosa senza importantia alcuna, adeo disse alcune parole in colegio; e il principe li rispose. Et intisi, vene per darsi reputatiom.
     
      Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte letere:
     
      Di Verona, di sier Zorzi Emo, provedador zeneral. Di provision fate; e come è ritornato col capitanio zeneral e altri condutieri, stato a Roverè. Item, Dionisio di Naldo è con li provisionati a Brentonega etc. Nomina sier Andrea Morexini, di sier Zustignan, esser stà operato im portar danari a' soldati etc. Item, avisi per exploratori, che 'l re si aspetava a Bolzam, qual era ito a la chaza etc.
     
      [252] Di Roverè e altri lochi. In consonantia. Il re è pur ancora a Bolzan; si dize va a Yspurch etc.
     
      Di Milam. Bona mente di quel gran maistro versso la Signoria nostra, si offerisse etc.
     
      Di Udene, di sier Andrea Loredan, luogotenente. Come è ben in hordine di zente e ogni cossa, e non teme 0, pur l'habi ordine quello l'habbi a far; et che li castelli vicini tremano; e à inteso, omnino il re, con le zente l'ha, passerà in veronese. Item, à mandato a veder la forteza di Gradischa per il signor Bortolo d'Alviano e domino Antonio di Pij e altri; hanno concluso sta ben ruinata, per ogni bon rispeto, ut in relationibus.
     
      Di Faenza, di sier Alvise Capelo, provedador, di 19. Avisa, come la note, a dì 17, fo il dì di Santo Antonio, a horre 9 di note, in Bologna seguite remor di Pepoli, Fantuzi, Orioli et altri, i qualli si sublevono con li soi seguazi, et, per numero 500 armati, andono a la caxa di Marascoti, et trovono uno di quelli famegli a la porta, e lo amazano.