Et quelli Marascoti, homeni e femene, in camisa, ussiti di leto, fuziteno e si salvono, per li copi, di caxa in caxa, fino a la cha' dil governador per il papa. Rimaseno in caxa li puti con le nene, qualli li scoseno. Or questi introno in la caxa, e messeno la roba a sacho, et brusono certa parte. Et poi tolseno di ditta caxa doe artilarie, et andono a una porta versso il monte, chiamata la porta di San Mamolo, et quella preseno, e lì si feno forte, cridando: Libertà! E li vene zercha 2000 armati di soi. Hor, il governador et li 40 deputati al governo si reduseno al palazo, e fe' uno bando, tutti quelli di la Chiesia veniseno armati a la piaza, et fonno zercha 1000 e non più, et mandono a dir a questi sublevati, deponeseno le arme. Li qualli mandono a dimandar 4 cosse: la prima fusse lassato uno citadin di presom, e fo lassato; item, fosse apichato uno capo di fanti, qual havia amazà uno im Bologna, e cussì la matina fu fato; item, che li Marascoti ussisseno di la terra tutti, e cussì oteneno, e sono andati a Ymola; la 4.a cossa volevano, il governador, legato del papa, che ... in le mano; e li 40 risposeno non voler far 0. E tandem si aquietono e reseno la porta e deposeno le arme; sì che è stà novità non picola etc.
Di Cypro, di sier Lorenzo Zustignan, luogotenente, e consieri. Avisa longo di quelle cosse; e di Sophì, qual è ritrato alquanto. Item, à mandato uno orator al soldan con gram presenti, perchè il soldan feva exercito contra di lui. El qual orator è zonto in Aleppo, molto honorato.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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