Di Alexandria, di sier Marin da Molin, [253] consolo, di 14 dezembrio. Avisa esser quelle cosse in garbujo. À mandato il suo capelam al Chajaro, a la presentia dil soldan. El qual è stà davanti con Tagavardin, e il soldam ha ditto esser contento mantenir li capitoli, et vol li soi danari dil piper, e dete termene 4 mexi a' nostri a trovarli, come alias scrisse; dicendo, anche la Signoria disse mandaria presenti, e non li à mandati etc. Sì che il consolo non sa che far de li rami, che li fo ditto li desse per ducati 18; non trova che li voja, e chaleria a ducati 12; ma li rami portò Camallì à fato non si trova danari; el qual Camallì con quella armata è ancora lì. Item, à scrito a le galie, qual è in Alexandria, di questo; sì che non sa che far. Item, avisa li colli è stà fatto per nostri. Et alia, ut in litteris.
     
      Fu fato la relatione dil principe, con grandissima credenza, di quanto havia ditto il general di Humiliati, venuto qui repentine per nome dil re di romani, e la risposta li fo fata; e si partì la matina. Et perchè la cossa è secreta, sapendola, scriverò di soto; unum est, 0 da conto.
     
      Fu posto, che quelli da Chioza habbi la gratia solum per miera 50 di ojo et 30 miera di grassa etc., ut in parte, come alias fo terminà per li 7 savij a ziò depudati, con le clausule ut in parte. La qual parte la messe i savij d'acordo. Et fu presa.
     
      Fu fato scurtinio dil capitanio di 4 galie bastarde, justa la parte. Tolti numero ...; et rimase di largo sier Marco Loredam, venuto capitanio di le galie bastarde, quondam sier Antonio, cavalier, procurator, qual è venuto con optima fama.