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      Et fo leto, pleno collegio, le letere di Verona, et quello fo risposto, et iterum rescrito in optima forma, ut patet.
     
      Da poi disnar fo pregadi. Et leto le sopraditte letere di Verona, et notifichato al consejo quanto era stà ordinato rispondesse, nel consejo di X, al prefato re, nomine ipsius praetoris.
     
      Di Verona, dil provedador Emo, et da Roverè et altri. Zercha relation di exploratori. Et come era stà mandà per nostri uno trombeta a Trento, soto certa specie, et havia visto cavalli et fanti, ut in litteris, non molta quantità. Et parlato con quel capitanio, vene con li fanti et ritornò, dicendoli, la Signoria non vol dar passo al re che 'l si vagi a incoronar; verà uno capitanio, qual passerà per forza et mai non perse. Li rispose, troverà uno capitanio che sempre vinse. Et altri coloquij, ut in litteris; conclusive, cegna di vegnir. Et il cardinal Sancta † era a Trento, et andava dal re che era a Maran a chaza, sì che non si partiva il re per andar a Yspurch, come per avanti fo ditto.
     
      Dil provedador Emo, da Verona. Che havia mandato a dir a Milan, al gran maistro, volesse mandar le zente deputade alozar in mantoana, e praecipue vengi missier Zuan Jacomo Triulzi.
     
      Di Verona, di rectori. Come quel araldo dil re di romani havia ditto a bocha, voleva alozamento per cavalli 3500.
     
      Di Franza, de l'orator, date a Bles, bone [256] letere. Il re vol esser con la Signoria unitissimo, verà, manderà etc.
     
      Da Milam. Che le zente deputate a vegnir in mantoana alozar, zoè lanze 400 et fanti guasconi, e altri 3500 si partiriano, capo uno Alvise Dars.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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