[1508 02 06]A dì 6. Fo dito esser letere di Riva, come quelli di Riva erano in fuga, mandavano la roba e fioli via; e questo, perchè il marchexe di Brandiburg era venuto con zente a 'Gresta.
Et nota, che per il consejo di X fo scrito a sier Francesco Bragadim, capitanio di Verona, andasse a Riva, a confortar quelli citadini, et dirli non dubitasseno, et far altre provisione. El qual si partì di Verona a dì ..., et ivi andoe.
Item, si dice il re di romani esser 5 mia lontan di Trento, et a Trento si aspectava; sì che le cosse si strenze.
[274] Da poi disnar fo gran consejo. Fato eletion di podestà et capitanio a Crema, et iterum niun non passò: nè conte a Sibinico. Et etiam non passò dil consejo di X, in luogo di sier Zorzi Emo, è provedador zeneral in campo, perchè nel consejo di X il mexe pasato fu posto la parte, di indusiarli uno altro mexe a far in loco suo. Et non fu presa, atento convegnirà star provedador in campo.
Vene questi zorni letere di Spalato, di sier Piero Malipiero, conte, di ... zener. Come, havendo hongari abandonato, per dubito di turchi, il locho di Sfigna, et volendo nostri tenirlo, a ziò turchi non l'havesse, mandono dentro alcuni. Et volendo portarli vituarie, li stratioti e il conte Xarcho andono per compagnar ditte vituarie con molti di Spalato. Or turchi, erano imboschadi, fonno a le man, et ne tajono a pezi molti di citadini di Spalato, et il conte Xarcho et stratioti; sì che fo gran danno, come più diffuse di sotto scriverò al locho suo. Tamen questa letera non fo leta im pregadi a dì 7 ditto.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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