E nota, esso capitanio havia diposto per avanti abandonar Roverè e Brentonega, e redurse a Verona. Et altre cosse scrisse, ut in litteris. Et dil zonzer in mantoana zà zente di missier Zuan Jacomo Triulzi, zoè li cavali et fanti francesi etc., passò per Cremona.
Di Riva, dil provedador, sier Marco di Renier. Come era zonto il marchexe di Brandiburg a Agresta; e zente et cavali venuti a Archo, adeo quelli di Riva dubitava etc. Item, esser stà lì il capitanio di Verona; provisto a la rocha.
Di Roverè, di sier Zuan Francesco Pixani, podestà, di 4 et 5. Prima, come a dì 4 zonse il serenissimo re a Trento, in castello. Item, dil zonzer di altre zente et cavalli. Et a dì 5, la matina, fo una procession per Trento, et fo portà il corpo dil bia' Symoneto a torno. Item, come a dì 5, la sera, zente alemane veneno versso la Pria. Et poi vene, fin sopra li restelli, 3 per nome dil re, videlicet il duca di Saxonia, il dispoti di l'Arta et il signor o ver capitanio di la Piera, e volse parlar al podestà, qual andò a parlarli. Et volendo parlar essi davanti li citadini, licet pochi vi siano restati, introno in la terra; et qui exposeno voler il passo, perchè la cesarea majestà vol andar a incoronarsi a Roma, e vol passar come amico di la Signoria, e passerà a 500 cavali o ver fanti a la volta, e non farà alcun danno. Il podestà li rispose, non aver commission di questo, ma scriveria a la Signoria. Lhoro con colora risposeno, non credevano che il re indusieria; et che la Signoria li havia promesso il passo, et se non se li dava il transito, non canteria ni gallo ni gallina in Roverè; e si partino.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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