E per piaza veneno zercha 200, armati da soldati, fanti a pe'. con lanze e pestaruole di legno e arme altre, et tamburli da soldati, e a do a do andono a torno la piaza, con una bandiera di tella di San Marco. Et volendo partirssi, a la bocha di frezeria molti, stravestiti da schiavoni. con spade di legno li investiteno in le coaze, et fono a le man; adeo fo gran guerra tra lhoro, e schiavoni malmenati. Questo auguro molti tolzeno, ozi li campi sariano stati a le man, et San Marcho resteria victorioso. Item, per piaza era a cavallo uno, stravestito da cardinal, qual stava benissimo, e andava con comitiva, dando la beneditione.
Et expedito la caza, reduto li savij in colegio, vene letere, prima, a vesporo, di le poste dil [328] Corner, provedador, date a la Muda versso Cadoro, a dì primo, hore 19. Avisa l'hordine certo esser stà posto per ozi indubitatamente; et manda li hordeni, la copia di li qual sarano scripti qui avanti. Item, poi la sera vene letere dil dito, di horre una di note. Replicha l'hordine fermo, dato per la matina, e fato saper al Sovergnan l'hora, el qual à tolto il passo di 3 Ponti; sì che l'Alviano scrive che spera aver certa vitoria, e o ver li romperano o creperano di fame.
Et poi, a horre 4 di note, gionse letere di campo, dil sopradito provedador Corner, date a Cao di Ponte, a horre 4 di note. Avisa certissimo, la matina si farà fato d'arme; à mandà tutte le zente avanti, zoè cavalli lizieri numero ..., stratioti ..., et provisionati numero ...; el signor Bortolo d'Alviano è alozato mia 3 di la Piove, adeo a zorno combaterano.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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