Di Roma, di sier Zuan Badoer, dotor, cavalier, orator nostro. Come à per una via, che fiorentini erano andati dal papa, a dirli li daria 400 homeni d'arme et 3000 fanti; e questo è il tempo di romper a' venitiani e recuperar le terre di la Chiesia. Et che domino Constantin Arniti è a Roma; e, come homo dil re di romani e suo orator e commesso, ne fa grandissima guerra.
     
      Et nota. In lezer queste letere, fo cazà li papalista [336] e li parenti dil signor Constantin Arniti, ch'è cossa insolita; et a uno ..., ch'è sier Antonio Loredam, è di pregadi, quondam sier Francesco.
     
      Di Napoli, di Lunardo Anselmi, consolo, di 26. 0 da conto. Zercha formenti, et altre occorentie de lì.
     
      Fu posto per sier Piero Capelo, sier Pollo Pixani, cavalier, consieri, sier Marco Bolani, sier Domenego Trivixan, cavalier, procurator, savij dil consejo, sier Tadio Contarini, sier Francesco Orio et sier Zorzi Pixani dotor, cavalier, savij a terra ferma, e altri, atento quello ne fa per ogni via il re di romani, di romperli guerra da ogni parte, e commeter a li nostri provedadori, per tutto li fazi quel mal i polino. Contradise sier Piero Duodo, savio dil consejo, dicendo è parte tumultuaria, e si toremo le terre franche contra etc. Li rispose sier Piero Capello, consier. Poi parlò sier Luca Zen, procurator, volendo indusiar; et cussì, d'acordo, fo indusià ad melius consulendum.
     
      Fu posto, per li savij, balotar li soracomiti dieno armar, perchè sono in hordine; et chi arà più balote, vadi capitanio di una galia e una fusta in lago di Garda, con paga di soracomito, et si parti immediate.