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      Item, in rocha è stà morti, di todeschi, numero 34 per nostri, et 34 lassati andar vivi insieme con altri todeschi. Fonno presi per numero zercha 500 in tutto, perchè cussì è stà il voler dil signor Bortolo; dicendo si usa in guerra, quelli non sono morti in bataja più non vien amazati, ma hessendo homeni di taja, se li dà taja. Item, che quel capitanio todesco, era in la rocha, si butò in zenochioni con li altri al provedador, dimandando di gratia la vita, dicendo il re li havia commesso non desse quella rocha ad altri cha a lui. Et che lui provedador li ha dito, si non fusse la observantia che l'ha a la cesarea majestà, tutti li fariano tajar a pezi; et che non dia vegnir a tuor li nostri lochi, ma volendo andar a Roma, se li daria el passo e se li faria honor, tutavia senza arme; et che questo dovesse dir al re. Item, esso provedador scrive, in rocha esser stà trovà, in danari, ducati 1500 e altre robe assai de' cadorini; e che, havendo promesso li butini siano de chi li prende, da l'altra è beni di nostri subditi, tamen la Signoria ordeni.
     
      Item, vidi una letera particular, chome à 'uto esso provedador 4 bandiere di todeschi, prese in la bataglia, per memoria.
     
      Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte letere:
     
      Di Franza, di l'orator, date a Burges. Coloquij col re et cardinal Roan, e le letere è di 26 fevrer; et che atendeno a certa destribution di officij, et far danari, e verano a Lion. E altre cosse secrete, ut in eis.
     
      Di Milam, dil secretario, di 3. Come in quel dì sguizari 4000 doveano intrar in Milan, di li qual parte è per nostro conto, e li manderia versso parmesana.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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