Poi disse l'andava a Roma; et demum disse, il suo re era creditor di assa' danari di la Signoria, per li ducati 30 milia se li dà annuatim, e pregava la Signoria volesse darli etc. Il principe li usò bone parole; poi disse di la gran spexa eramo per questo re di romani, che voleva con le arme venir sul nostro, et li havevamo oferto il passo, pacifice venendo etc.
Vene, justa il solito, l'orator di Franza, el qual ogni zorno vien a la Signoria; et li fo comunichato quanto havia ditto l'orator hungaro.
Di sier Zorzi Emo, di Alla, a dì 7. Come si dice si aspectava a Trento il re e la raina, per favorir le cosse di Milam; et che 'l voleva aver 5000 sguizari di certi cantoni, di qualli 2000 ne habiamo auti nui. Item, che lui era di opinion di andar a la Preda, e li bastava l'animo di averla; ma il capitanio zeneral non li pareva meter a pericolo etc.
Di sier Andrea Griti, provedador, date a [345] Riva. Dil zonzer lì. Et altre occorentie, come scriverò di soto, lete sarano im pregadi.
Di Roverè, vidi letere, di 5. Come tutta quella notte nostri steteno in arme, dubitando il campo venisse a torno. Et do hore avanti zorno, zoè a dì 4 venendo a dì 5, inteseno la nova di la rota in Cadore, et fenno gran feste e segnali, sì che il campo non si aprosimò.
Noto chome intisi, per il consejo di X con la zonta esser stà scripto a le terre franche, per via di todeschi, quello è il voler lhoro; e che 'l re di romani ne vien contra con arme, et nui li volemo dar il passo, venendo pacifice etc., et farli aver la corona; e cussì è il voler di Franza.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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