Li nimici, per questo, come ho dicto, se acorsero de noi; et poco de poi che io haveva retracte le gente, aspectando li altri, essi, dubitando non essere messi de mezo, atento che 'l dì avante havevano scoperte le gente del Friuli, carcorono lhoro cariagi et artigliarie, et con uno bello ordine se ne venero a la volta nostra, con intentione passar via et farse la strada col ferro. Le mie vedette advisarono, et a pena hebbi tempo de ordinare li mei. Et vedendo che pigliavano versso el monte sempre, et io al monte me acostai, spensi tuti li stradioti e li mei balestrieri, con hordine che li stradioti li pungessero dentro. Il che fecero bene, et li tolsero tutti li cariagi; et Cardillo, colli mei ballestrieri, dove era la persona del signor Raniere, gli tolsero le artigliarie, et poi continuo li venero batendo el fianco, cosa che molto li aterrì. Spensi ancora [349] Francho et Theodoro, con li soi ballestrieri, et con lhoro missier Piero Querino, ad talle effecto, li qualli ferono offitio de valenti homeni. In questo mezo io attesi ad ordinare li mei fanti; et guardando a li homeni d'arme, non trovai salvo Joam Baptista Mio, con questi mei creati, zoè Basilio della Riva, Tadeo da Vicovaro, Joam d'Alviano, lo Sperduto da Napoli, Menico da Pallestrina, Guglielmo da Parma; le altre gente d'arme, per la dificultà del camino essendo ritroguardia, non erano arivati. Et questi missi in bataglia, et con essi missi el signore Pandolpho, missier Jacomo Secho e lo figliolo, e lo signore Joan Conte; et facendo ad tutti bono animo de vitoria, li lassai ordine, che quando mi vedevano urtare con li mei fanti, lhoro ancora dessino dentro.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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