D'intorno poi per li monti et valle assai, de quelli fugirono, ne sono stati morti, et ne sono stati presentati im più volte più di 500 vivi; erano 3000 homeni, de li boni havesse lo imperatore. Morirno anque tuti li capetanij lhoro: zoè Arsixtrauzem, cavaliero, capo di tuti, Joam [350] Sprengli, Melcher Chircheo, Tripos Vailer da Felchilcher, Glauscop de Felchilcher, Ioam Mech maroicer. Facto questo ne andamo ad Piove, ove la sera gionse la magnificencia del magnanimo nostro proveditore; et lì, atento che lo exercito nostro in quelli lochi non poteva, senza grande incomodo, tenersi; et più dubitando, che altrove non bisognasse spingerlo, deliberamo dare la bataglia al castello. Et cossì el veneri matina condussi 4 falconeti sopra un colle, che è al dirimpeto dil castello, per levarli da quella parte le difese, et adterrire quelli che dentro erano. El che poco giovò, perchè le mure erano forte, e lo castelano ad resistere quanto poteva deliberato. Per il che lo sabato, al chiarire del giorno, da due parte deliberai se asaltasse lo castello: a la parte davanti, ove sono dui revellini, andai io con alcuni mei e col signor Piero dal Monte e la sua compagnia; da la parte de dreto mandai lo signor Pandolpho, lo signor Carlo, Joam Baptista Mio, Cardillo, Piero Quirin
o et Piero Corso, con li dicti mei creati et alcuni altri, che de poi erano arivati, et missier Lactantio con li soi. Et ordinai che alcuni mei schiopetieri, et altri, da un pogeto attendesseno ad ferire li inimici, acciò li nostri con meno periculo potessino salire al muro et romperlo con pali di ferro et pichoni, il che animosamente facevano.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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