Come hessendo stà retenuti per li nostri versso Riva do, che venivano dil castello di todeschi, videlicet uno romano, ch'è domino Democrito, sive domino Bernardo di Maximi, et uno altro di Ascoli, che portavano certi avisi, come è da sospetar; or, examinati dal Griti, li mandono al consejo di X. Et cussì fonno conduti per Francesco Lombardo, capitanio dil devedo di Verona, et collegiati dal colegio dil consejo di X etc., videlicet:
     
      Sier Pollo Pixani, cavalier, consier.
      Sier Marco Antonio Loredan, cao.
      Sier Francesco Morexini, dotor, cavalier, avogador.
      Sier Francesco Foscari, cavalier, inquisitor.
     
      [1508 03 13]A dì 13. Da poi disnar fo pregadi. Et leto queste letere:
     
      Di Alla, dil provedador Emo. Come era in leto con gote. Item, poi uniti col Griti, dil zonzer lì et de successis; tamen di todeschi 0 senteno, e mancho dove sia il re di romani; et che voleano tuor l'impresa di Agresta, ch'è di alcuni signori di Agresta, ch'è ricomandati al re, vicini a Riva. Item, una parte di quelli fanti alemani erano partiti de Trento e la Piera, e tiravano versso Val Sugana.
     
      Di Milam, dil secretario. Zercha sguizari, di qual è disturbo. Par li capetanij dicono esser venuti contra il voler di soi et senza licentia, tamen erano zonti a Chiavena numero 4000.
     
      Di Franza, da Burges, dil Condolmer. Scrive coloquij etc. Item, che il gran canzelier li à ditto, che do zentilomeni, partidi di la guarda dil re senza licentia, si usano cussì: farli asender in certo locho, armato, e a pezo a pezo vien disarmato con gran sua vergogna e privato di la pensiom dil re etc.; et cussì feceno a li ditti do.