Unde, consultato, li capitanij non sapendo qual fusse, il Triulzi si pensò di trovar la verità, fenzendo chiamarli, et dimandar chi di lhoro bastava l'animo andar fino a la Piera, a parlar a quel capitanio. Et uno, che fo quello sopraditto, disse: Anderò mi, perchè l'è mio amico. Unde nostri lo scoperse; et cussì la note esso contestabele, con alcuni soi fanti, fuzite et andò in campo nimicho a la Piera.
Fo letere di Cadore, che 'l campo si aspetava a Butistagno, et di altri lochi; il sumario scriverò di soto.
[1508 03 23]A dì 23. Fo pregadi. Et solum leto letere; il sumario è questo:
Di Alla, di provedadori, più letere. Di successi; 0 da conto.
Di Roverè, dil Pixani, e Diedo, di 22, hore 18. Come todeschi a la Piera haveano fato uno ponte sopra l'Adese, passava di là; et si judicha per socorer Agresta, in la qual hanno messo 400 boni fanti et 100 schiopetieri. Potriano etiam andar a Riva, come è fama tra lhoro; tamen non si sa.
Di Cividal di Belun, dil Dolfim. Zercha quelle cosse di lì; 0 perhò.
[368] Di Cadore, dil Loredan, di 21. Come a Butistagno aspetavano il campo. Et poi, di 22, scrive aver mandato exploratori, et dicono 0 haver veduto; sì che non è vero, ma fu quel sier Zuan Michiel, castelan, qual havia paura etc.
Di sier Vicenzo Valier, capitanio di Vicenza e provedador, date ... adì 22. Avisa esser stà la note im piedi, e aver per tempo cavalchato a Grigna' in ordinanza, et esser andà al passo di la Pertega, et fato tajar a li taiapria e vastatori havia con lui. Et scrive l'ordinanza, come si l'andasse a combater; la copia di la qual sarà scripta qui avanti.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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