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      Da poi disnar fo pregadi per far uno provedador a Butistagno, in locho dil Canal refudoe. Et leto le infrascripte lettere:
     
      Di Alla, di sier Zorzi Emo, provedador, di 29. Come sier Andrea Gritti era andato a Roverè a soraveder; et che il capitanio zeneral li havia mandato do letere aute, che vien di Elemagna, drizate al marchese di Mantoa. Una è dil duca Guielmo di Baviera, data a Monacho, a dì 21. Li scrive, come suo caro parente, di la morte dil ducha Alberto suo padre; et che lui à anni 14, et li è venuto il duchato, e vol esser suo etc. Per l'altra letera, di uno mantoano è lì in corte, scrive a uno secretario dil marchese, data pur a Monacho, avisa a dì 17 esser morto dito ducha. El qual il zorno avanti stete con lui a [378] zuogar a càrte fin la sera; poi, senza mal, mandò la note per il suo confessor e si confessò, e la matina a l'aurora fe' dir la messa in la sua camera, e si comunichò et morite. Item, scrive che etiam il conte palatino, in la sua terra sora il Ren, chiamata ... era morto.
     
      Di Roverè, dil Pixani, podestà, e Diedo, provedador, di 30. Di zatre preparate, e zente venute in campo nimicho etc.
     
      Di l'Emo, di 30, horre 12, a presso Brentonega. Come in quel'hora à 'uto aviso, todeschi, numero 8000 in X milia, tra i qual cavalli numero ..., erano venuti al monte di Brentonega, e fato ritrar i nostri, e brusato caxe etc.; i qual poi si hanno ritrato. E lui andava lì con li cavali lizieri et domino Lucio e li fanti spagnoli.
     
      Dil dito e dil Griti insieme, a dì 30, di Alla, hore 23. Come era esso Emo ritornato lì. E il capitanio zeneral scrive, la cossa di questa matina fo, che i nimici venuti, vedendo nostri non poter resister, andono Dionise di Naldo su Monte Baldo con li so fanti, e lì si fe' forte; et i nimici, inteso nostri di Alla venivano contra lhoro, brusono la villa di Mori et Lavazon, et, tolto li calesi, tabernaculi e crose di le chiesie, si retirono lì a Lavazon, e lì steteno e stanno.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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