E questa fu presa, et fo spazà le letere immediate. Fo comandà stretissima credenza.
Et pregadi veneno zoso a horre do di notte.
[1508 04 05]A dì 5. Fo consejo di X con zonta. E la matina vene letere di campo, di Alla. Come todeschi andavano a campo a Riva, certissimo; et provision fevano di mandarvi zente dentro: prima 100 archibusi [385] et domino Tadeo di la Motella, condutier nostro, con homeni d'arme a piedi numero ..., et altri. Item, vene letere di Roveré, di l'andar certissimo il campo di là di l'Adexe, da persone X milia, 8000 fanti et 2000 cavali, et le artilarie; sì che vanno a campo a Riva.
Dil Griti, provedador, di 4. Come si levava per andar a Torri, et de lì versso Riva, segondo achaderà il bisogno etc.
Noto. In questa matina vene uno a posta di Ferara al ducha, a dirli, come eri, a dì 4, hore 23. naque uno fiol a lui, sì che è nato il ducha suo successor; et ave grandissima alegreza: à una solla fiola. Li donoe ducati 50 di nonciatura, e lo mandò a dir a la Signoria con grande alegreza, e doman si partiria(3).
[1508 04 06]A dì 6. Da matina, il ducha di Ferara sopradito fo a la Signoria, a tuor combiato, ritorna a Ferara; usoe optime parole, volendo esser fiol di questo stato. Et il principe li mostrò la bona mente di questo illustrissimo stato versso di lui, et lo acompagnò fino da basso. Et cussì da poi disnar, hore zercha 20, si partì et ritornò a Ferara familiarmente, con la sua barcha e burchij.
Di Roma, vene letere eri. Dil dar di la ruosa il papa a l'orator di Ferara, a dì 2, la prima domenica di april, come dirò di soto: sì che in uno zorno il ducha di Ferara ave do alegreze, dil fiol nato et di la ruosa abuta, cossa assa' notanda.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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