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      Et fonno prese, altri populari, di potersi apresentar, incolpadi etc.
     
      Da poi disnar fo pregadi. E nota, questa matina gionse etiam uno Gasparo, canzelier dil signor Bortolo d'Alviano, con letere credential a la Signoria, date a dì 17, hore ..., su la porta di Goricia. El qual referì in colegio, come nostri, a dì 16, li deteno do bataglie, et fonno morti di nostri fanti zercha 100 e più. Et volendo in quella matina darli la terza, quelli dentro mandono fuora uno trombeta, volendo esser a parlamento di acordo; et cussì il signor Bortolo medemo andò sotto le mure a parlar. Quelli volevano darsi, salvo l'aver e le persone; e il signor [404] governador predito non li volseno, solum salvo la vita e l'aver di soldati, il resto a soa descritione. Et visto, questa esser la ferma volontà de' nostri, se reseno. Et la rocha si teniva; in la qual era il capetanio con 200 fanti e artilarie. Or per le prime letere se intenderà minutamente il tutto.
     
      Et fono lete più letere dil provedador Corner, date a Gradischa, il sumario ho scripto di sopra, et di sier Andrea Loredam, luogotenente in la Patria, et di sier Donado da Leze, provedador, date a Cividal di Friul. Avisa, aver mandato in Val de Ronzina alcuni fanti, et visto non esser 0 di todeschi; et altri avisi etc.
     
      Di Cao d'Istria. Come era stà ordinato, per il capetanio di Lubiana, uno homo per caxa a quelli lochi subditi a l'imperador, per socorer Trieste e Goricia. E uno Rauber disse: Averò homeni da lavorar terre, ma non combater contra li primi soldati di guerra.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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