Da Verona, di sier Francesco di Garzoni [405] podestà, et sier Francesco Bragadim, capetanio, di 16. Dil zonzer lì dil reverendo domino pre' Lucha, qual lo farano acompagnar versso Roverè con custodia.
     
      Da Brexa, di rectori. Alcuni avisi, auti per via di quelli de Federicis di Valchamonicha. Come il re va a la volta di Baviera, per la morte dil ducha, per conzar quelle cosse. Item, che ha dimandato per tutto danari, e a li mercadanti, dicendo sia ajutato ad aver la corona; et che alcuni li ha dito: Chi diveda a la majestà vostra? Venitiani vi vol dar il passo etc.; sì che non arà ajuto niun. Item, à ordinato certa dieta a dì 15, e scriveno il loco.
     
      Di Milam, di sier Antonio Zustignan, dotor, orator. Dil gran maistro, qual era indisposto; et che si scusava non poter mandar più zente, perchè dubitava dil stato, maxime perchè sguizari, che sono a Pavia, havendoli mandato danari per la paga loro, zoè il tesorier con domino Galeazo Visconte, essi li reteneno; et perhò si mandi il resto di danari che mancha etc. Item, il re vien di longo; farà et non mancherà etc., ut in litteris.
     
      Di Franza, di 10, da Scyntilla, ho scripto il sumario di sopra. Vien a Lion. Et zercha la liga, ut in litteris; e coloquij abuti col cardinal Roam. Item, la nostra risposta non è zonta.
     
      Di Spagna, da Burgos, di sier Francesco Corner, orator, date a dì 25 et 26 marzo. Come à comunichà col re la vitoria di Cadore; e benché lo sapesse avanti, mostrò aver gran piacer, e si alegrò assai. Et quanto a ringratiar soa majestà di le oferte fate in colegio per il suo orator, disse havia scripto per duplicate letere a Napoli, a li soi e al vice re, non manchasse di dar ogni ajuto a la Signoria, sì di zente come di quello li achadeva, sì come fusse per esso re proprio etc.