Avisa la Signoria, aver auto la rocha a hore 13, justa i patti, et esser ussiti todeschi et nostri intrati; e aviserà poi il tutto.
     
      Da poi disnar fo predichato, de more, a San Marcho per el predicator di Carmeni, di nation bergamasco, molto marchesco. Disse di certa vision et dil lion, era drio uno caro di Christo, et l'aquila negra etc. Or li fo mandato a dir non intrasse, e lui rivoltò e fe' fine. Mostrò esser sviserato servitor; predicha sentato, è gotoso. Poi a vesporo a San Zacharia. Portò la spada sier Alvixe Arimondo, va duca in Candia; fo suo compagno sier Hironimo Querini, suo cugnado. Vi era con la Signoria li oratori, Franza, Spagna, Milan e Ferara, et l'arcivescovo di Spalato, Zane.
     
      [1508 04 24]A dì 24, fo San Zorzi. Fo il principe, de more, a vesporo in chiesia di San Marco, per la oferta di le arte. Portò la spada sier Beneto Sanudo, va capitanio a Famagosta; suo compagno, sier Andrea Pasqualigo. E la matina fo colegio; et sier Bernardim Contarini; venuto conte di Traù, referì.
     
      Di Alla, dil Griti, provedador, di 23. Di certa cossa fata per nostri versso il Calian; et lui fo con missier Zuan Jacomo, et fono a le man con li inimici, come si intenderà meglio per letere dil provedador Emo, al qual fu; et il sumario ho avanti, per letere di lì.
     
      Dil provedador di l'armada, date in galia, in Cao d'Istria, a dì 23. Come quel zorno era venuto lì per comunicharsi, restando le bastarde con li basilischi a bombardar Trieste, e lui in quella sera ritornava lì. Item, che 'l mandava di qui uno veronese, vien di Trieste, riporta che quelli di la terra è in do parte, e hanno fato conseglio, et, zonto sia il campo lì, si renderano; e che per una bombarda, fu trata dove era la polvere in la terra, quella si brusoe etc., et cussì il ditto veronese fo alditto da li capi di X etc.