Frater carissime.
Ozi si à 'teso a bombardar la terra, per modo che se à fato gran frachasso ne le mure; doman, spero certo, si darà la bataglia; e, per carestia di fanti, si ha fato i homeni d'arme trovarssi armadi a la bataglia. Voleno polvere, ballote e fanti. Quelli dentro fanno gran difesa, mostrano volerse tenir, hanno assai artilarie, el forzo minute; di le fantarie nostre sono rimasti pocho numero etc.
[424]Letera di 17, hore 21, in Goricia nostra.
Frater carissime.
Per li altri cavalari non ti ho scrito, per aver voluto esser al dar di la bataglia, che era ordinata per ozi, e per dirte la forma di la bataglia. Era stà fate 3 bataje jeri, diviso in questo modo: primo in dar la bataglia era Gnani, Pichone et Babona; el secondo, el signor Renier et Guido Guaino; per terzo, el signor Piero dal Monte et el conte Romeo di Pepoli; quelli di Latantio erano per socorsso, con 201 homeni d'arme, divisi in tutte 3 le bataglie, armati, che era brava bataglia, non di gran numero di fanti, ma assai homeni da bene, talmente che al tutto per forza ozi se prendeva. Ma lhoro, che hanno dubitato del sacho di Cremons, non hanno voluto aspetar tal furia, et hanno capitulado in questo modo: che i soldati siano salvi l'aver et le persone, et el resto de la terra a descrition; che sono stà capitoli honoreveli per la Signoria nostra. In la terra era un gran numero di soldati: a cavalo cercha 25, a piedi, per stimo, credo fosseno più di 600 fina 700, belissimi homeni et ben armati et vestiti, talmente che, trovandomi in la terra avanti fosseno partiti, mi rincressete esser intrato in la terra, per obviar nostri non la metesse a sacho, che non è stà pocho governo dil signor Bortolo.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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Goricia Gnani Pichone Babona Renier Guido Guaino Piero Monte Romeo Pepoli Latantio Cremons Signoria Bortolo
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