Da novo, per uno hordene dato per li illustrissimi capetanij et li magnifici proveditori, che fo eri, zercha hore 4 di note, partì il proveditor Emo et noi insieme. Et zonti a Seravale, esso proveditor fece trovar Baxilio da la Scuola, el qual si è sopra le artilarie, et li dimandò quello havevano hordenado li capetanij, i qualli erano pasadi avanti. Li disse che dovesse haviar do sacri; et esso proveditor li ordinò dovesse aviar duo colobrine. E poi pasassemo più oltra; trovato missier Zuan Diedo, con zercha fanti 200, el qual era aviado versso la Piera. Et ancor noi passassemo avanti; et lì era le zente d'arme, zoè 50 de missier Tadio da la Motela, et 50 de' francesi, et da zercha 500 cavali lizieri. Et zonti lì, pocho lonzi di la Piera, et siando andado de sopra el monte el capitanio di le fantarie, con 500 fanti di nostri et 1000 spagnoli et 2000 guasconi; et in questo interim vedesemo el focho, zoè far segno ad uno casteleto, el qual si è in zima de uno monte, pocho distante di là di la Piera, nominato Bexen; et per questo segno si levò todeschi del Chaliam, da zercha 800 fanti, et in suo squadre vene verso la Piera, fugadi. Et questo fo ne l'alba. Et poi, stagando pocho, vedesemo apizato el focho nel Chaliam, et messo a sacho tutti soi padiglioni. Et in questo el proveditor et noi altri eramo reduti sopra uno cole, pocho distante di la Piera, per veder quello fazevano li nostri de là; et zudegando che li capetanij mandasse le artilarie a principiar a bombardar et gietar zoxo le porte di la Piera, come era l'hordine dado con quelli erano andadi al Chaliam, vedando sua magnificencia non se fazeva niente, andò a trovar ditti capetanij et el proveditor Griti, suo collega, domandando da che era che non [434] se bombardava.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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