Et andati, fonno salutati da assai artelarie, et dico tante, che niun poteva comparer arente la Pria. Et subito li vene socorsso da conto, adeo che con gran pericolo i fanti, che erano passati la Pria, se salvorono, et nostri poi se retornono in drieto con gran vergogna; sì che questi ordeni vanno con tanto pericolo, vanno per prender la Piera e vanno senza artelarie. Et per li nostri non li fo trato pur un colpo de artilarie. E le artelarie, vene da Seravale, era do horre de zorno avanti fosseno arrivate, le quale doveva esser portate do horre avanti zorno; e in vero, se avevano 4 boni pezi de artelarie, l'averia abuta, ma credo non l'à voluta tuor. È bello star su le foze e pompe, a spexe d'altri; siamo mal serviti: le zente d'arme non se à mosso dei so alozamenti, che il dover era che i fosseno andati di là di l'Adexe, e mostrar di andar a la volta di Trento, azò che quei di Trento non havesse socorsso la Piera. È stà etiam mal andar il zorno di Pasqua; sì che le cosse nostre è mal governate etc. Intenderai tre letere scrite per 3 diverse vie: prima, missier Andrea Griti, che andò di longo, con i magnifici capetanij; da missier Zorzi Emo, che rimase qui a disnar corozado, el quale non li pareva star a zugar a tavole, ma anche sua magnificentia havia bisogno de ojo rosado; la 3.a, di questo provedador Diedo e il podestà, la qual è alquanto in laude dil Carazolo. Ma tutti si à portado malissimo, e, venendo indriedo, venivano corando senza ordene, che parevano fosseno roti; e si todeschi li fosseno venuti driedo, sariano nostri stà vergognati, pareva i havesse i nimici a le spale.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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